sabato 27 aprile 2024

La Chiesa di San Domenico a Palermo: nessuna connivenza con la mafia

https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2024-04/palermo-comunicato-antimafia-san-domenico-condanna.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=NewsletterVN-IT


Il rettore della parrocchia domenicana nella cui chiesa è sepolto Giovanni Falcone, dove lo scorso 10 aprile è stata celebrata una Messa per i 25 anni di matrimonio di una coppia condannata per mafia, si è detto scosso e addolorato per l'accaduto e ha promesso nuove regole più stringenti per evitare episodi di questo genere. Non sapevamo chi fossero, spiega, sottolineando che l'offerta andrà alla lotta antimafia
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Nessuna salvezza senza pentimento e conversione

Per quanto riguarda il valore del rito celebrato si ricorda la prima lettera di San Paolo ai Corinzi e si ribadisce che “nessuna salvezza è possibile fuori da una prospettiva di pentimento e conversione” e che i mafiosi non devono credere “di poter accedere ai sacramenti con sotterfugi di sorta”. La somma di 400 euro donata in offerta dalla coppia, inoltre, sarà messa a disposizione – come tutte le altre offerte – per finalità sociali e in particolare sarà destinata a iniziative a sostegno della lotta alla mafia. “Ritengo - conclude padre Catalano - che questa sia l’unica restituzione possibile, in analogia con quanto avviene per i beni sequestrati alla mafia e destinati alla società civile".

Se «lo ha detto l’intelligenza artificiale», allora vale tutto



Dalle previsioni su calcio e politica agli store futuribili di Amazon, ormai basta dire che dietro a qualcosa c'è la tecnologia della Ai per renderlo credibile. Anche se non è vero o se si tratta di idiozie da bar

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La persona più interessante nella stanza

Così, mentre l’Europa cerca di regolamentarne l’uso, l’Italia pensa di introdurre dei bollini da mettere su immagini e testi generati dall’Ai per distinguerli da quelli prodotti dalle persone, fioriscono corsi a pagamento sull’Ai “inclusiva”, Google fa i conti con il suo software di intelligenza artificiale politicamente correttissimo che disegna papi donne e George Washington neri, decine di milioni di studenti si fanno fare i compiti dagli assistenti virtuali e Sinner viene eliminato dal master 1000 di Monte Carlo per un errore umano là dove l’Ai avrebbe risolto il problema in favore del tennista italiano, ci apprestiamo ad attraversare un periodo in cui basterà dire che lo ha detto/fatto/previsto l’intelligenza artificiale per essere improvvisamente le persone più interessanti nella stanza. Speriamo duri poco.

venerdì 26 aprile 2024

Tratto dal sito del P di Buccinasco

Il  sito del PD di Buccinasco il 17 Aprile ha pubblicato l'articolo "Senza Soldi"

Non è possibile commentare (sono il Partito Democratico,se si potesse commentare sarebbe una contraddizione...?)

Quindo uso il mio blog personale per una semplice domanda

Concordo sule premesse dell'articolo

Ogni Nazione ha la necessità di dotarsi di una struttura di governo che possa gestire i meccanismi economici e sociali che determinano la vita della Società.

Tale struttura nel corso della storia si è espressa generalmente nella figura del Sovrano ma a partire dall’Illuminismo e dalla Rivoluzione Francese si è fatto largo il concetto di Democrazia.

I cittadini dei paesi più progrediti, ora non più sudditi, tramite l’espressione del voto popolare hanno potuto eleggere rappresentanti che potessero garantirli partecipando alla gestione del Governo.

Ma qui sta un nocciolo del problema: i rappresentanti come sceglierli? E’ necessario che i candidati abbiano statura ideale e direi morale all’altezza del ruolo a cui sono chiamati.

Quindi si pone il problema dell’istruzione e della selezione della classe politica che non può essere estemporanea se non si vuole andare incontro a disastri. Nessuno può improvvisarsi alla gestione e direzione di alcunchè senza la necessaria preparazione.

Immaginiamoci pensare di governare la cosa pubblica catapultandosi per ogni ragione che non sia lo stretto merito.

Ma a chi attribuire il ruolo di “preparatore” e selezionatore della classe politica?

La mia risposta sono i Partiti, strutture organizzate che sulla base di finalità ideali devono costruire quadri dirigenti in grado di assolvere i compiti a loro assegnati.


E domando

Se i partito sono così importanti nella preparazione e selezione dei dirigenti perché i due maggiori partiti di opposizione hanno scelto dei leader che fino a pochi giorni primi di diventare responsabili nazionali non erano neppure iscritti ai partiti stessi?

Ed invece i tre maggiori partiti di governo hanno leader sono cresciuti, selezionati e formati  dai partiti stessi?

Forse i due maggiori partito di opposizione hanno fallito in una delle loro principali funzioni?







Il servizio della Tv Svizzera sui Campi Flegrei

https://www.butac.it/rsi-campi-flegrei/

Un approfondimento sulla situazione dei Campi Flegrei: allarmismo o reale minaccia?

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E se si vanno a cercare articoli, scientifici e non, che negli ultimi quindici anni hanno evidenziato il problema dei Campi Flegrei se ne trovano tanti, mentre invece di articoli scientifici che cerchino di ridurne la portata non si trova traccia. Questo per dire che il problema è reale, ma, come già spiegato nel servizio di RSI, non potendo prevedere questo genere di eruzioni è impossibile dire con certezza cosa succederà (e quando). L’unica cosa che si può fare è insistere nel riportare che il rischio è reale, e che non va preso sottogamba, anzi: i piani di evacuazione dovrebbero probabilmente essere rivisti e certe zone andrebbero, quando possibile, già messe in sicurezza per la popolazione. Prevenire è meglio che curare, vale per le malattie, ma anche per i disastri naturali. Non si aspetta un terremoto per costruire palazzi che rispettino criteri antisismici, e allo stesso modo sarebbe meglio non attendere una possibile eruzione per cercare di mettere in sicurezza gli abitanti di quelle zone.


giovedì 25 aprile 2024

Il Parlamento europeo ha approvato il nuovo Patto di stabilità



Dopo la sospensione a causa della pandemia, il nuovo Patto di Stabilità è tornato sul tavolo dell’Eurocamera ed è stato approvato ieri, 23 aprile, con alcune modifiche. Il testo è atteso, nei prossimi mesi, in Consiglio per la votazione finale. Approvati anche nuovi eurocrimini, tra cui lo sfruttamento della maternità surrogata



Oggi, 25 Aprile 2024, TG3 delle 12,00

Dopo i messaggi delle autorità previste dalla Costituzione Italiaa (Presidente della Reubbliica, del Senato, della Camera) è stato letto un comunicato di Ilaria Salis






Record storico per la spesa militare: il mondo sempre più armato



In netto incremento gli investimenti sugli armamenti a livello globale. Lo rivela il rapporto dell’Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma (SIPRI) che sottolinea aumenti significativi soprattutto per Europa, Asia, Oceania e Medio Oriente. Ma a dominare il mercato delle armi sono Stati Uniti e Nato. Simoncelli, vice direttore di Archivio Disarmo: “Operare per arrivare ad una de-escalation nei conflitti attuali. Pura illusione risolvere i problemi internazionali con la forza"

Paola Simonetti e Giulia Mutti – Città del Vaticano

Le guerra si configura ormai come il più redditizio business planetario, con ingenti costi  che non lasciano fuori alcuna regione del mondo. La spesa per gli armamenti vede, infatti, una straordinaria escalation per il nono anno consecutivo, raggiungendo il picco inedito di 2.443 miliardi di dollari, con la Nato che spende il 55% dell’importo complessivo. Cifre, queste, che rappresentano il 2,3% del PIL mondiale. Lo relaziona il rapporto dell'Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma (SIPRI), che sottolinea come dal 2009 gli investimenti militari siano aumentati in tutte e cinque le regioni geografiche mondiali, dove la spesa è monopolizzata dagli Usa e dalla Nato. A dare una sferzata all’incremento degli armamenti, sottolinea il rapporto, c’è stata certamente la guerra in Ucraina, che ha stravolto “radicalmente le prospettive degli Stati europei sulla sicurezza. Questo cambiamento nella percezione della minaccia – ha spiegato il report - si riflette nella destinazione di quote crescenti del Prodotto interno lordo alla spesa militare”. Dunque, punte significative per l’innalzamento dei costi bellici, si registrano anche in Europa, oltre che in Asia, Oceania e Medio Oriente. "Nessuna zona del mondo - aggiunge il documento - ha visto purtroppo miglioramenti”.

Russia e Ucraina

In particolare la Russia, terza nella classifica mondiale, ha stanziato una cifra stimata in 102 miliardi di euro, il 4,5 % a livello globale e il 24 % in più su base annua, ovvero il 5,9 % del suo Prodotto interno lordo (PIL). Dal canto suo, l'Ucraina, ottavo investitore mondiale nel settore delle armi, ha aumentato la sua spesa del 51 %, pari a oltre 60 miliardi di euro, un terzo del suo PIL. Con i quasi 32 miliardi di euro di aiuti militari ricevuti, Kyiv ha ridotto notevolmente il divario con Mosca e la spesa militare totale ucraina è stata pari al 91 % di quella russa.


Stati Uniti e Nato


Nello scenario globale dei costi militari, il dominio incontrastato, segnala il rapporto Sipri, è degli Stati Uniti con un investimento di 2,3 % in più, pari a 860 miliardi di euro, ovvero il 37 % della spesa globale e il 68 % di quella dei 31 Paesi membri della Nato. Nel contesto statunitense, in particolare nelle regioni di America centrale e Caraibi, a far lievitare la spesa del 54 % in più lo scorso anno è stata la lotta alla criminalità organizzata, con la maglia nera al Brasile, che ha visto una spesa di 21,5 miliardi di euro, con un incremento di oltre il 3 %. Significativo, secondo il documento, anche l'aumento degli investimenti nella difesa dei Paesi europei della Nato, che ora rappresentano il 28 % di quelli dell'intera Alleanza, il livello più alto in un decennio con undici di loro al di sopra dell'impegno del 2% del PIL. Tra questi spicca la Polonia che, con un incremento annuo del 75 %, fa registrare il più ingente aumento annuo in Europa.

Il Medio Oriente


Il Medio Oriente ha registrato l'aumento maggiore in un decennio, pari al 9 %, con l'Arabia Saudita come leader regionale, seguita da Israele che ha aumentato la propria spesa del 24 % a causa della sua offensiva nella Striscia di Gaza dopo gli attentati di Hamas dello scorso ottobre. "Il grande aumento della spesa militare in Medio Oriente nel 2023 - si legge ancora nel documento Sipri-riflette la situazione in rapido cambiamento nella regione, dal miglioramento delle relazioni diplomatiche tra Israele e diversi Paesi arabi negli ultimi anni allo scoppio di una grande guerra a Gaza e alla paura di un conflitto regionale".

L’Estremo Oriente

La metà degli investimenti nella regione asiatica li ha spesi, secondo il rapporto Sipri, la Cina con quasi 278 miliardi di euro, il 6 % in più.  Il Giappone, dal canto suo, ha stanziato 50,2 miliardi di dollari per le sue forze armate nel 2023, con un incremento dell’11 % rispetto al 2022.  Anche la spesa militare di Taiwan è cresciuta lo scorso anno dell’11 % iraggiungendo 16,6 miliardi di dollari.


Più armi, più tensione

L'aumento della spesa militare globale è confermato da Maurizio Simoncelli, vicedirettore dell’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo, intervistato da Radio Vaticana - Vatican News. Negli ultimi anni, infatti, in fenomeno ha preso il via dopo "l’occupazione russa della penisola di Crimea”, spiega il professore.

Le spese militari sono state, poi, incrementate esponenzialmente come conseguenza dell’invasione dell’Ucraina nel 2022 e con la crisi in Medio Oriente: “Questo quadro è collegato al venire meno del ruolo della Nato come organismo di controllo dell’area del Nord Atlantico", afferma il vicedirettore di Archivio Disarmo, sottolineando che “i dati ci indicano che Paesi come Cina, India, Giappone e Taiwan stanno aumentando gli armamenti, mentre, la Cina rimane il secondo Paese mondiale per spese militari dopo gli Usa”. Il quadrante del Pacifico, infatti, rimane un’area di alta tensione: “La Cina è il grande competitor degli Usa. Tuttavia, la spesa militare cinese è sempre un terzo rispetto a quella degli Stati Uniti”.

Ritorno alla guerra fredda

Sul fronte europeo nel 2023 tutti i 27 Paesi membri hanno aumentato la spesa militare. “Il conflitto in Ucraina sta esacerbando i rapporti internazionali; ormai, tra la Russia e i Paesi occidentali non ci sono spazi di dialogo, si pensa solo ad aumentare il budget militare”, spiega l’esperto. Questo sta comportando “una ripresa in pieno della guerra fredda che si ripropone nel nuovo millennio”, spiega l'esperto. A suo parere, in un clima di crisi internazionale, affinché si possa tornare a parlare di disarmo “bisogna operare per arrivare ad una de-escalation nei conflitti attuali”. “Pensare di risolvere i problemi internazionali con la forza è una pura illusione, lo abbiamo visto nella storia: ogni volta che l’uomo ha cercato di risolvere i problemi con la violenza ha creato i presupposti per nuove guerre e odi pluridecennali”. “Il tentativo che bisogna fare - conclude - è quello di puntare alla de-escalation a non volere risolvere i problemi con l’arma, addirittura nucleare, come è stato paventato dalla Russia. E soprattutto avviare negoziati”.

La Chiesa di San Domenico a Palermo: nessuna connivenza con la mafia

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